Il Parco Nord Milano

A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro

Il Parco Nord Milano si estende per circa 600 ettari tra i quartieri della periferia nord di Milano. La sua ideazione risale alla fine degli anni '60, ma è solo nel 1975 che viene riconosciuto dalla Regione Lombardia come parco regionale. La sua gestione è affidata ad un Consorzio composto dai sei Comuni intorno al Parco e dalla Provincia di Milano.
Il parco sorge in un contesto tra i più densamente urbanizzati d'Europa, caratterizzato dalla presenza di storiche fabbriche (oggi quasi del tutto scomparse a seguito della deindustrializzazione) e grandi quartieri edilizi che, nel tempo, hanno saldato la periferia nord di Milano al suo hinterland senza alcun disegno urbanistico ben definito.

Il primo nucleo di riqualificazione del Parco, avviato concretamente agli inizi degli anni '80, è proprio quello relativo alle aree che la Breda vendette all’allora neonato Consorzio Parco Nord Milano (circa 120 ettari).
A partire dal 1983, grazie in particolare al lavoro svolto dal primo Direttore e progettista del Parco, architetto Francesco Borella, inizia la trasformazione a verde delle aree industriali dismesse di cui il Parco era divenuto proprietario.
Con il primo lotto di forestazione del 1983 prendeva avvio il processo di sistematica, graduale formazione del “sistema vegetale Parco Nord”, che oggi interessa circa 250 ettari di aree verdi: in queste aree oggi si alternano, boschi, prati, radure calpestabili, filari, macchie arbustive, barriere vegetali, siepi, piccoli specchi d’acqua. Tutti questi elementi paesaggistici, alternati in un disegno coerente e articolato, possiamo dire sono il Parco Nord Milano e si presentano oggi agli occhi dei cittadini in un susseguirsi armonico, dinamico e sempre sorprendente.
La più importante operazione di riqualifica ambientale, in termini di complessità di intervento e di investimenti, è stata senz’altro quella della “Montagnetta”, avvenuta tra il 1986 e il 1988. La Montagnetta, una ex discarica delle scorie d’alto forno della Breda e poi, per molti anni, area abbandonata a discarica abusiva di ogni sorta di rifiuti, è stata recuperata con grossi movimenti di terra, con piantumazioni mirate e con arredi semplici ma funzionali, ed oggi si presenta come uno dei “fiori all’occhiello” del parco, uno dei luoghi più amati dal pubblico. La riqualificazione ha previsto anche la valorizzazione di un vecchio manufatto della Breda, oggi trasformato nel Teatrino del Parco, e, nel 1999, grazie al Comune di Sesto San Giovanni, il posizionamento del Monumento al Deportato, opera dell’architetto Belgioioso, che ricorda in forma suggestiva le centinaia di operai delle fabbriche Falk, Pirelli e Breda, deportati nei campi nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

All'interno del parco si possono trovare numerosi servizi, dalle panchine alle fontanelle per l'acqua potabile, ai tavoli con panche per il gioco delle carte ai campetti di calcio e basket; ma assai più significativi sono l'area picnic, i campi gioco per i bambini, i numerosi campi per il gioco delle bocce, le scacchiere giganti e il percorso ludico-didattico, nonchè i lotti di orti per anziani.
Parlando degli interventi di riqualificazione ambientale realizzati non si può dimenticare la costruzione di specchi d’acqua artificiali, finalizzati da un lato ad armonizzare il paesaggio complessivo, dall’altro ad incrementare la biodiversità, creando habitat ospitali per i numerosi uccelli e altre specie della fauna selvatica minore.
Dopo una prima realizzazione pilota nel settore sudorientale del Parco (il laghetto Suzzani, realizzato nel 1994) il Parco ha costruito altri due specchi d’acqua collegati da un canale con piccole cascatelle (i laghetti di Bresso, ultimati nel 2000), due fontane e un canale nei pressi della Cascina Centro Parco (2001) e ha recuperato parte del vecchio canale Breda al servizio della vecchia fonderia (2001).
Grazie all'istituzione del Parco, i residui appezzamenti agricoli sono stati in parte bonificati, rinverditi ed attrezzati per la fruizione pubblica, ed in parte sono stati lasciati intatti.
Oggi il parco continua con la metodologia di lavoro utilizzata in tutti questi anni ad espandersi e a crescere, consapevole del proprio ruolo sociale, urbanistico e ecologico. I nuovi lotti di rimboschimento, con le piccole piantine di poche decine di centimetri protette dai tutori sono il simbolo del parco che cresce, dell’investimento nel futuro.

Il Parco Nord Milano può essere raggiunto con l'autobus 42 (partenza dalla Stazione Centrale, M2 e M3) tramite l'ingresso di viale Suzzani.